L'ODISSEA GIUDIZIARIA
DEL PRESIDENTE TURCO

Allertata da una segnalazione anonima, la Procura della Repubblica di Belluno, il giorno 12 del mese di agosto, apre un fascicolo contro ignoti per diffusione colposa di germi patogeni.
Il 13 agosto il magistrato di turno convoca il Presidente Turco per essere sentito come "persona informata sui fatti".
Durante il breve interrogatorio, disturbato da fischi, rantoli e crepitii, la dr.ssa Turchetto passa dalla posizione di testimone a quella di imputata.
Sulla base di presunte prove raccolte mediante l'utilizzo del fonendoscopio, il P.M. chiede il rinvio a giudizio del Turco  per epidemia (art. 438 c.p.) e altri delitti contro l'incolumità pubblica.

 

"La richiesta di rinvio a giudizio è un atto dovuto a garanzia dei diritti dell'imputata" ha spiegato il Pubblico Ministero.
 

Aderendo alla richiesta del P.M. il Giudice delle Indagini Preliminari dispone la custodia cautelare dell'indagata, prescrivendole, a titolo di pena accessoria, una settimana di antibiotici.
 



La prigioniera è un'attivista
delle associazioni a tutela
dei diritti civili.




Colpo di scena a Belluno
 IL TRIBUNALE DEL RIESAME
BOCCIA LA MISURA COERCITIVA

Il 16 agosto il Tribunale della Libertà annulla per difetto di competenza l'ordinanza del GIP di Belluno, trasmettendo il fascicolo al Tribunale di Pisa competente per territorio.
 

Il Palazzo di Giustizia di Pisa presidiato dalle forze dell'ordine.

 

Pisa, 18 agosto. I magistrati inquirenti dispongono un supplemento di indagini e incaricano la Polizia Giudiziaria di installare cimici in prossimità delle vie aeree del Turco.


 

Indagine epidemica

SI AGGRAVA IL QUADRO PROBATORIO

Il 20 agosto le intercettazioni ambientali registrano un colloquio rantoloso intercorso fra l'inquisita e lo streptococcus pneumoniae.
I magistrati iniziano ad ipotizzare un reato di tipo associativo.
Il G.I.P. dispone gli arresti domiciliari sia per il Turco che per lo streptococco e prescrive un secondo ciclo di antibiotici per via parenterale oltre alla terapia cortisonica.
La misura coercitiva a carico dei due imputati è aggravata dall'obbligo di firma settimanale e dal divieto di avvicinarsi al Lido di Venezia per tutta la durata del Festival del Cinema.
 

"Lo streptococco non poteva non sapere", sostengono gli inquirenti.
 



Nuove accuse a carico del Turco

DISTURBO DELLA
PUBBLICA QUIETE

I gestori delle discoteche pisane presentano un esposto urgente all'autorità giudiziaria per dare voce alle proteste dei propri clienti.
Di notte - si legge nell'esposto - il Turco tossisce così forte che nelle sale non si sente più la musica.
Anche i "Metallica" querelano il Turco, colpevole di interferire con i loro concerti.

 

"Mentre suono le percussioni - si è lamentato il batterista - sento solo la tosse del Turco".


Pisa, 27 agosto. Ristagno nelle indagini. Il G.I.P. comunica al Turco e allo streptococco la proroga delle misure cautelari. A quest'ultimo viene notificata la denuncia per resistenza ad antibiotico e viene minacciata l'applicazione del 41 bis, con conseguente detenzione in un istituto penitenziario di massima sicurezza. A ciascuno dei due imputati viene inflitto un ulteriore ciclo di antibiotici.
 


 

Non rispetta l'obbligo di firma

ROCAMBOLESCA EVASIONE
DAGLI ARRESTI DOMICILIARI

Pisa, 3 settembre.
Eludendo i controlli di sicurezza, lo streptococco fa perdere le proprie tracce e sparisce nel nulla.
Al momento è attivamente ricercato dalle forze dell'ordine.
Non è escluso che l'evaso abbia trovato rifugio all'interno del Palazzo di Giustizia, nel tentativo di confondersi con altri parassiti che compongono l'organico del Tribunale.
Conseguente sollievo del Turco che sfebbra durevolmente...
 


...ma viene condannata ad un altro ciclo di antibiotici, si spera l'ultimo.


 

Spiazzato il C.S.M.

DURO MONITO ALLA MAGISTRATURA

"Le Toghe rispettino il principio di indipendenza e autonomia dei microbi..."
 

ha tuonato lo streptococco durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.